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Cominciato l’approccio all’esperimento sul Monte Rtanj da parte di un team internazionale di ricercatori

TAG: piramidi, Rtanj, piramide Rtanj, onde elettromagnetiche, ultrasuoni, infrasuoni, voce piramide, SBRG, SB Research Group, Spirit Rtanj, Centro Studi Cosmologici Nikola Tesla, Demiurg

L’ evento, organizzato dall’associazione "The Spirit of Rtanj", vedrà il principale esperimento, condotto dal ricercatore Slobodan Mizdrak, iniziare effettivamente il 5 agosto e proseguire per alcuni giorni. Tutti gli strumenti necessari verranno posizionati sulla cima del monte dopo circa quattro ore di cammino con l’attrezzatura in spalla per raggiungere la vetta. Successivamente la strumentazione verrà lasciata in sede e collegata con il campo base tramite ponte radio per il controllo a distanza dell'esperimento, mentre il campo base verrà collocato in un albergo a fondo valle.

 


Fig. 1 - Il Monte Rtanj visto dal fondo valle

 

Il nostro gruppo di lavoro (SBRG) avrà inoltre il compito di verificare l’eventuale presenza di vibrazioni acustiche anomale nel comprensorio di questa montagna “sacra” per gli autoctoni. Questo sito, molto antico, vede la presenza di resti di antiche terme romane, ma anche l'esistenza di megaliti di epoca preistorica e sono numerose le leggende e i miti che arricchiscono la storia di questa montagna.

 


Fig. 2 - Abbiamo iniziato le misurazioni acustiche

 

Lo scopo della nostra ricerca associata a questo evento è la ricerca di ultrasuoni, infrasuoni e basse frequenze che possano influenzare o alterare la percezione dell’organismo umano. Per la ricerca  degli ultrasuoni il nostro gruppo di ricerca è da questa volta dotato di un compander ed analizzatore di frequenze ultrasoniche integrato molto sofisticato (Pettersson Ultrasounds Detector D 1000X) e utilizzato dal nostro tecnico del suono H.Savolainen.

 


Fig. 3 - L'analizzatore di ultrasuoni della Petterssonn

 

Abbiamo iniziato pertanto l’analisi dai luoghi “sacri” per la mitologia locale riscontrando la presenza di una frequenza ultrasonica intorno a 28.300Hz in un sito preistorico presente sulla facciata est del plateau posto accanto al monte a forma di piramide a base triangolare. Anche le registrazioni svolte con apparecchio digitale e microfoni ad alta sensibilità ha confermato questo dato oltre a rilevare delle basse frequenze nello stesso luogo comprese in un range tra i 20 e i 110Hz.

Sull'apice dello sito (Siljak), in misurazioni svolte negli anni precedenti, era già stata riscontrata la presenza di fenomeni elettromagnetici (onde radio VLF) alla frequenza di 28,3KHz.

 

 

 Fig. 4 - Il tecnico del suono Heikki Savolainen al lavoro insieme agli altri ricercatori nel sito sacro serbo

 

Fig. 5 - Lo stesso sito come visto dalla PIP camera (fotografia di Kirlian) tre anni fa per gentile concessione del prof. Ljubo Ristovski, fisico nucleare, che ha svolto in precedenza questa analisi. Appare evidente dai colori presenti nel cielo sulla destra la presenza di energia proveniente dal terreno sottostante (onde elettromagnetiche)

 

Ogni sera dopo cena e una giornata di intenso lavoro, i ricercatori eseguono delle presentazioni che illustrano l'ampio pubblico presente al meeting lo stato della loro ricerca. Il lavoro di analisi del territorio proseguirà per tutta la prossima settimana  fino a domenica 11 agosto.

Paolo Debertolis per il gruppo SBRG - 3 agosto 2013

 

 

 


 

Continua la ricerca di laboratorio sui sistemi di risonanza acustica negli antichi siti e l’attività cerebrale connessa

TAG: archeo-acustica, archeoacustica, ipogeo, Cividale del Friuli, risonanza, EEG, attività cerebrale, SBRG, SB Research Group

Continuano le ricerche nell’ambito dell’archeo-acustica sull’effetto delle frequenze di risonanza presenti in alcuni antichi ipogei sull’organismo umano o meglio sulla sua attività cerebrale.

In questo momento sono iniziate le prime fase di verifica in laboratorio. Infatti, dalla fase di collaudo delle attrezzature si è passati alla valutazione dell’EEG dei volontari che si sono posti a disposizione per ascoltare le frequenze audio comprese in un range tra i 90Hz e i 120Hz, che è quello che troviamo comunemente nei templi e negli ipogei neolitici esaminati da Robert Jahn negli anni ’90 in Inghilterra ed Irlanda, ma presenti pure nell’ipogeo di Hal Saflieni a Malta e nell’ipogeo di Cividale del Friuli in Italia.

 


Fig. 1 - Il banco di controllo posto a fianco della stanza fonoassorbente

 

Come nello studio di Ian Cook e collaboratori dell’Università della California, i volontari sono stati tutti sottoposti ad un volume soggettivamente “confortevole” in camera fonoassorbente della Clinica Otorinolaringoiatrica dell’Università di Trieste. Questo tipo di camera è anche schermata con una gabbia di Faraday fornita di serie dalla ditta che ne ha curato l’allestimento. Ciò ha tenuto lontano ogni possibile interferenza elettromagnetica esterna che avrebbe potuto inficiare i risultati.

 


Fig. 2 - I numerosi elettrodi presenti sul capo dei volontari

 

All’inizio del test i volontari saggiavano un volume di suono che usciva dalle casse acustiche ad alta fedeltà presenti nella camera fonoassorbente che non li disturbasse e che veniva scelto come riferimento per quel soggetto, poi a occhi chiusi rimanevano in silenzio mentre un apparecchio elettroencefalografico registrava il loro ritmo encefalico a riposo. L’apparecchiatura EEG e la collaborazione tecnica necessaria per l’effettuazione dell’esame è stata fornita dal Servizio di Neurofisiopatologia Clinica della Clinica Neurologica dell’Università di Trieste.

 

Fig. 3 - Gli operatori al lavoro al banco di controllo

 

Dopo due minuti di silenzio per la valutazione del ritmo encefalico a riposo, i volontari venivano sottoposti a toni di 90, 95, 100, 105, 110, 115, 120Hz disposti in maniera casuale e della durata di un minuto ciascuno. Alla fine del ciclo veniva fatto ascoltare anche era un mantra con le stesse frequenze della durata di due minuti. Perciò il test è stato leggermente diverso rispetto il lavoro di Cook che ha utilizzato solo 5 frequenze da 90 a 130Hz con intervalli da 10Hz e non altri tipi di sonorità. I 130Hz non sono stati utilizzati nel nostro studio perché estranei ai rilievi nei templi neolitici fatti in precedenza anche dal nostro gruppo di ricerca.

Ovviamente nel corso dell’esame la porta veniva chiusa ed il volontario rimaneva solo.

 

Fig. 4 - Il generatore di toni su computer visibile in primo piano forniva le frequenze necessarie per l'esperimento

 

Da tutti i volontari l’esperienza sonora è stata giudicata “entusiasmante”. Anche due operatori del gruppo di ricerca hanno voluto sottoporsi al test per valutare soggettivamente la correttezza della procedura.

 


 Fig. 5 - Anche due operatori del gruppo di ricerca hanno voluto sottoporsi al test

 

Una buona parte del tempo per la preparazione è stato impiegato per posizionare gli elettrodi su una cuffia apposita posta sul cranio del soggetto in esame, modificando immediatamente tutte le posizioni non corrette degli elettrodi. Questa manovra è stata effettuata al di fuori dalla camera fonoassorbente.

 

Fig. 6 - I lavori di preparazione per il posizionamento della cuffia con gli elettrodi

 

Il prossimo mese verranno esaminati i tracciati EEG dai tecnici esperti per verificare i dati raccolti. Poi si passerà ad esaminare gli stessi soggetti nel ipogeo che stiamo studiando a Cividale del Friuli sottoponendoli alle frequenze di risonanza presenti in esso per fare una valutazione comparativa a tavolino.

 


Fig. 7 - I tracciati EEG ormai non sono più su carta chimica, ma sono digitali e sono salvati in forma di files

 

Le ricerche riprenderanno a settembre del corrente anno.

Paolo Debertolis – 25 luglio 2013

 

Un sentito ringraziamento a tutti quelli che collaborano per la riuscita di questo progetto di ricerca ed in particolare al direttore del Servizio di Neurofisiopatogia, dott. Fabrizio Monti, e al direttore della Clinica Otorinolaringoiatrica, prof. Giancarlo Tirelli, e a tutti i tecnici e medici collaboratori. Un sincero grazie anche al Direttore del Dipartimento di Scienze Mediche, prof. Roberto Di  Lenarda, per il supporto nelle nostre ricerche.

 

Ecco un esempio di tono utilizzato durante l'esperimento a 110Hz, in questo caso della durata di due minuti, qui

 

Bibliografia

R.G. Jahn, et al.: "Acoustical Resonances of Assorted Ancient Structures" Technical Report no.95002 PEAR, Princeton University, March 1995

R.G. Jahn, P. Devereux, M. Ibison: "Acoustical Resonances of Assorted Ancient Structures," J. Acoust. Am Soc Vol.99 No.2, February 1996, pp.649-658

Cook, I. A.; Pajot, S. K.; Leuchter, A. F., Ancient Architectural Acoustic Resonance Patterns and Regional Brain Activity, Time and Mind, Volume 1, Number 1, March 2008 , pp. 95-104(10)

 


 

 

Sistemi di risonanza acustica negli antichi siti ed attività cerebrale connessa - Studio preliminare

 

TAG: archeo-acustica, archeoacustica, ipogeo, Cividale del Friuli, risonanza, EEG, attività cerebrale, SBRG, SB Research Group

Iniziato un nuovo studio nell’ambito dell’archeoacustica dal nostro gruppo di ricerca in collaborazione con la Clinica Otorinolaringoiatrica e con il dipartimento di Neurofisiologia di Trieste per la valutazione degli effetti sul fisico umano dei fenomeni di risonanza presenti in alcuni antichi siti in particolare nell’ipogeo di Cividale del Friuli e ad Hal Saflieni a Malta.

Grazie alla collaborazione di volontari e seguendo un protocollo che segue le normative internazionale per la sperimentazione sui soggetti volontari, si sottoporranno queste persone all’esame elettroencefalografico durante l’ascolto di toni acustici compresi tra i 90 e i 120Hz, ossia i toni risonanti presenti in alcune strutture neolitiche in Europa (Inghilterra, Irlanda, Italia, Malta).

Lo studio cercherà di approfondire quanto già sperimentato nell’Università della California (UCLA) presso i propri laboratori (Laboratory of Brain, Behavior, and Pharmacology)  dai professori  I. A. Cook, S. K. Pajot e A. F. Leuchter, estendendo anche la ricerca direttamente al sito archeologico di Cividale del Friuli.

A questo scopo verrà usata come base di laboratorio la sala fonoassorbente della Clinica Otorinolaringoiatrica per gli esami audiometrici che è stata opportunamente modificata nel software e nel hardware.

 

 

 

Fig. 1 – La sala fonoassorbente usata come laboratorio

 

Fig. 2 – I ricercatori della Clinica Otorinolaringoiatrica al lavoro

 

 

Fig. 3 – Un esempio dello studio di un tono a 125 Hz. La camera non appare turbata da frequenze spurie provenienti dall’esterno, ma è presente solo il picco del suono emesso dalla strumentazione

 

 È stato eseguito anche un esame della camera stessa per evitare che frequenze infrasoniche o ultrasoniche conseguenti alla ventilazione della stanza stessa possano inficiare i risultati della ricerca.

La ricerca è stimata concludersi in circa sei mesi.

SBRG - 11 luglio 2013

 

 

 


 

Risultati preliminari delle nostre ricerche in archeo-acustica sull’ipogeo di Cividale del Friuli

 

TAG: archeo-acustica, archeoacustica, ipogeo, Cividale del Friuli, risonanza, ultrasuoni, SBRG, SB Research Group

Dopo un’attenta analisi delle registrazioni svolte in precedenza, alcuni membri del SBRG hanno ricominciato una nuova stagione di analisi acustica nell’ipogeo di Cividale del Friuli.

Questo ipogeo consiste  in  vari  ambienti  sotterranei,  scavati  nel conglomerato  che  si  sviluppano  a  diverso  livello con diverse diramazioni. Ad un occhio poco attento la sua conformazione appare molto grezza, ma in realtà, nonostante i rimaneggiamenti nei secoli nasconde una precisa volontà dei costruttori di sfruttare mediante una accurata modellazione delle camere il fenomeno della risonanza che è possibile ottenere durante la preghiera o il canto mistico.

 

Fig. 1 - Mappa dell'ipogeo di Cividale del Friuli

 

Tale ipogeo sembra essere stato ricavato da una cavità naturale lungo l'argine roccioso destro del fiume Natisone, e a parte  le fantasiose interpretazioni amalgamate di leggenda, è stato ipotizzato un uso funerario dell'ipogeo in epoca celtica, mentre altri studiosi ritengono i locali carceri del periodo romano o longobardo.

D’altra parte i tre grandi ed inquietanti mascheroni scolpiti sulle sue mura richiamano piuttosto alla tradizione celtica, d’altra parte sculture esistenti del resto in tombe celtiche ritrovate in Francia e che prendono il nome di têtes coupées. Così  i loculi scavati da un’altra mano lungo il suo percorso e perfettamente asciutti rispetto altre camere possono essere stati realizzati in epoca successiva adattando a deposito funerario questi locali.

Si ipotizza persino che alcune sue camere fungessero da vasche d’acqua per riti di incerta origine, ma in definitiva questo ipogeo, che non trova  altro riscontro  in Friuli, la sua reale funzione e la sua origine, rimane un comunque un mistero. Tutte le queste ipotesi non sono state suffragate da prove certe, mentre si ha la certezza che l’ipogeo sia stato rimaneggiato in epoche successive

La struttura è rappresentata da una camera centrale più alta, a cui si giunge dalla superficie, tramite una ripida scaletta che scende in profondità. All’inizio di questa ultima vi è l’unica finestra che dà l’accesso all’argine del fiume Natisone, mentre il resto della struttura appare totalmente interrata. Dalla sala centrale si dipartono tre corridoi con nicchie e cunicoli e sedili di varie altezze. Molti loculi appaiono scavati con il piccone e sono pertanto da riferirsi a epoche successive.

 


Fig. 2 - La scala di accesso che porta alla stanza centrale (camera A della mappa)

 

L’attenzione del nostro gruppo di ricerca su questo sito archeologico è stata attirata dalle teorie sulla funzione di questo luogo da Walter Maestra, ricercatore indipendente e studioso di antiche civiltà, che ha fatto un parallelo con simili grotte esistenti anche in Perù, atte per officiare riti di preghiera verso la Madre Terra. Secondo la sua ipotesi l’ipogeo avrebbe la stessa funzione, cioè quella di entrare in contatto esoterico con il mondo sotterraneo.

L’ipotesi ci è parsa indubbiamente suggestiva ed, in parallelo con la ricerca in archeo-acustica svolta di recente nel Sud dell’Inghilterra dal SBRG ed a conoscenza della sonorità rilevate nei templi maltesi da altri ricercatori, abbiamo voluto saggiare nello stesso modo anche questa struttura.

 


Fig. 3 - La camera B dell'ipogeo presenta una foggia diversa rispetto la C e la D. E' quindi probabile che sia stata rimaneggiata in epoche successive

 

A pochi mesi dall’inizio della ricerca abbiamo subito potuto rilevare la presenza dell’effetto di risonanza solo in due camere (C e D della mappa poco sopra) che hanno mantenuto la forma originale e che conservano una forma arcuata del fondo. È presente, inoltre, una piccola travatura sulla parete terminale di esse che sembra essere stata appositamente costruita per accordare la stanza ad una voce maschile che canta o prega.

 


Fig. 4 - L'ingresso della camera C che sembra aver conservato la foggia originale ed ha dimostrato la presenza di un cospicuo effetto di risonanza

 

Fig. 5 - Il grafico logaritmico dell'effetto di risonanza presente nella camera C. La gobba presente tra i 30KHz e 90KHz è dovuto ad una maggiore sensibilità dei microfoni a queste frequenze, ma rientra nella normalità

 

La voce maschile è assolutamente necessaria per sollecitare il fenomeno della risonanza in quanto le due stanze sono accordate a 94 e 102Hz. A più riprese abbiamo usato la voce femminile per sollecitare la struttura, ma anche utilizzando una voce femminile da mezzosoprano grave si è giunti solo ad un 150Hz di estensione verso il basso, assolutamente insufficiente a sollecitare la struttura.

 


Fig. 6 - L'apparecchiatura di registrazione posizionata all'ingresso della camera C

 

Fig. 7 - Il fondo della camera D che non è illuminato con i microfoni posizionati per la registrazione ed evidenziati in rosso

 

Fig. 8 - La nostra collaboratrice Dolores Dreosti che ha concesso la sua voce da mezzosoprano per l'analisi sonora di questa stanza

 

Le registrazioni sono state effettuate con l’ormai consueto protocollo tecnico del SBRG in archeo-acustica: registratore digitale Tascam DR-680 programmato per una campionatura a 192KHz e microfoni Sennheiser MKH 3020, muniti di cavi schermati Mogami Gold Edition XLR e connettori placcati in oro.

 

 Fig. 9 - La risposta estremamente piatta dei microfoni Sennheiser MKH 3020 con una maggiore sensibilità nel campo degli ultrasuoni

 

L’esperimento a preso varie giornate e sono stati usati diversi cantanti per ricercare le giuste frequenze di accordo. I tracciati sono stati esaminati con due programmi di analisi sonora, ossia con il programma PRAAT versione 4.2.1 dell’Università di Toronto e il programma open-source Audacity versione 2.0.2, entrambi per Windows per PC.

 


Fig. 10 - Sopra: l'aspetto armonioso del grafico quando nella camera D vi è una voce maschile che sollecita la risonanza a 102Hz. Sotto: il grafico rilevabile nella stanza D quando la voce è femminile. La dominante è sui 198Hz; è evidente il buco delle frequenze tra il range degli infrasuoni e i 200Hz

 

 La risposta sonora di risonanza ha interessato una gamma sonora che parte dagli infrasuoni fino alla frequenza di accordo sollecitata dalla voce maschile accordata a quella particolare stanza (94Hz o 102Hz). Ciò è particolarmente evidente osservando il grafico della voce femminile nel quale compare un buco di frequenze nello stesso range acustico.

 


Fig. 11 - La camera E, che si ritrova al di sotto della scaletta d'accesso, è risultata priva di interesse acustico. E' possibile, vista la sua morfologia completamente diversa dalle altre stanze, che sia di epoca successiva

 


Fig. 12 - I ricercatori che hanno partecipato all'ultimo esperimento del 14 maggio 2013

 

Quanto prima verranno pubblicati i risultati definitivi su una rivista scientifica internazionale.

Paolo Debertolis – 17 maggio 2013

 

Un sincero ringraziamento da parte di tutto il gruppo di ricerca SBRG ai proprietari dell'ipogeo per la loro disponibilità e gentilezza nel cedere anche nelle ore notturne i loro antichi locali per le nostre sperimentazioni. Un grazie di cuore anche al sig. Federico che con pazienza ci concede le chiavi dell'ipogeo per le nostre ricerche praticamente a tutte le ore del giorno.

 


 

Ultima missione di archeo-acustica del SBRG a Visoko in Bosnia

 


TAG: piramidi Bosnia, piramidi bosniache, civiltà Visoko, piramidi, infrasuoni, basse frequenze, ultrasuoni, voce piramide, SBRG, SB Research Group, Paolo Debertolis

Alla fine di Aprile 2013 una nuova missione a Visoko (Bosnia-Erzegovina) ristretta a pochi membri ha concluso le ricerche del SB Research Group nell’ambito dell’archeo-acustica sulla Piramide del Sole bosniaca, altrimenti conosciuta anche come collina di Visoćica.

 

 Fig. 1 – La Piramide del Sole o collina di Visoćica come visibile dai tetti di Visoko

 

In questo periodo di ripensamento sui dati raccolti in quasi tre anni di ricerca nel territorio della Federazione Bosniaca e riconsiderando le registrazioni effettuate precedentemente sulla cima della Piramide del Sole con varie apparecchiature digitali, sono infatti emerse delle inaspettate peculiarità connesse alla sfera delle basse frequenze audio e nel campo degli infrasuoni.

Per questo motivo è stata necessaria una nuova missione in grado di dirimere il dubbio sulla validità di quanto raccolto precedentemente.

Si è pertanto riposizionato i microfoni per la trasmissione del suono in aria in diverse posizioni della cima della Piramide del Sole e in altre colline vicine.

 


 

Fig. 2 – Le manovre per il posizionamento dell’attrezzatura all’interno dei ruderi della cittadella medievale

 

Per quanto riguarda il protocollo usato in questo caso, la nostra attrezzatura di prima scelta è stata composta da microfoni ultrasensibili a condensatore con alimentazione phantom a 48 volt (consiste nel far passare l'alimentazione elettrica lungo gli stessi cavi audio in cui passa il segnale) posti in aria (Sennheiser MKH 3020, risposta in frequenza 10-70.000Hz) e un registratore professionale digitale Tascam DR-680 con programmazione di registrazione mediante campionatura a 192KHz (risposta in frequenza da 10 a 96.000Hz). Per le connessioni si è utilizzato un cavo schermato di alta qualità Mogami Gold Edition con connettori XLR placcati in oro.

 

Fig. 3 – I connettori XLR placcati in oro degli ottimi cavi schermati Mogami Gold Edition

 

Ci si è concentrati nella ricerca in particolare sulle basse frequenze di emissione e gli infrasuoni eventualmente presenti in quella sede. I microfoni (direzionali) sono stati posti in direzione del suolo a pochi centimetri da terra e sostenuti da cavalletti fonoassorbenti.

La sede delle operazioni di registrazione sono state all’interno della rovine dell’antica cittadella medievale di Visoki, poste nel tratto ovest del vertice piatto della piramide e nella conca presente sul lato opposto  del plateau, ossia verso est. Queste due zone sono state scelte in quanto più al coperto da eventuali disturbi sonori provenienti dall’ambiente circostante.

 

Fig. 4 – Evidenziati in rosso i microfoni in una delle pozioni in cui sono stati posti all’interno delle mura medievali

 

 

Tra una registrazione e l’altra sono state poste delle lunghe pause per verificare eventuali differenze nelle diverse ore della giornata. Le registrazioni sono durate fino a tarda ora in tutto l’arco dei giorni impiegati sia sulla Piramide del Sole che nelle zone vicine.

I risultati appaiono molto suggestivi. Tutta la cima della Piramide del Sole pare emettere delle frequenze basse che partono dagli infrasuoni ed hanno un largo picco di volume con un apice intorno ai 48Hz. Il range di queste bassissime frequenze è compreso tra i 10 e i 70 Hz. Non è stato possibile valutare la quantità di infrasuoni presenti sotto i 10 Hz in quanto questo è il limite degli strumenti, ma ciò appare irrilevante ai fini della ricerca perché si tratta di vibrazioni ubiquitarie sulla Terra di natura puramente tettonica.

 


 Fig. 5 – Il grafico della registrazione sulla cima della Piramide del Sole presenta sempre più o meno lo stesso andamento in diversi momenti della giornata. Nel silenzio più totale è sempre presente un picco di volume compreso tra i 10 e i 70 Hz, con un apice a 48 Hz

 

Confrontando il grafico ottenuto con lo stesso tipo di rilevazioni osservate su una collina vicina si può chiaramente osservare una forte caduta del volume del suono con l’innalzarsi delle frequenze su questa ultima, situazione che non accade per la Piramide del Sole, nel cui grafico è ben visibile un largo picco corrispondente a queste basse e bassissime frequenze.

 


Fig. 6 – Questo è l’aspetto grafico di quanto rilevato su una collina posta nelle vicinanze: evidente la caduta di volume con il progredire delle frequenze

 

 

Fig. 7 – I microfoni sono stati usati per controllo anche sulle colline vicine

 

Fig. 8 – Il registratore digitale Tascam DR-680 ha dimostrato anche in questo caso un ottima versatilità, l’unico problema è il consumo molto elevato delle batterie per l’alimentazione “phantom” a 48V dei microfoni a condensatore Sennheiser MKH 3020

 

Il volume di emissione appare basso e una relativamente breve permanenza sulla cima della piramide sembra non possa avere nessuna conseguenza per l’organismo, almeno secondo la letteratura internazionale.

Quello che appare chiaro è che quelle persone particolarmente sensibili che recandosi sulla cima della piramide avvertono “dell’energia” con il proprio corpo provenire dalla piramide in realtà percepiscono distintamente le vibrazioni meccaniche a bassa frequenza.

I suoni a bassissima frequenza e gli infrasuoni sono percepiti, infatti, più dai recettori nervosi vibratori presenti nelle ossa che dalle cellule cigliate presenti nella chiocciola dell’organo dell’udito. Inoltre questo tipo di vibrazioni sonore non sono direzionali, ma appaiono avere un cospicuo effetto sulle capacità cognitive dell’organismo umano, come riportato in letteratura (Gavreau).

Purtroppo gli infrasuoni sono stati a lungo studiati soprattutto come armi del futuro, in grado di disorientare e diminuire le capacità di resistenza e di concentrazione del nemico, se emessi ad alto volume.

Ma questo effetto deleterio ad alto volume, a basso volume non accade e anzi queste vibrazioni possono al contrario rafforzare le capacità percettive umane (Tandy e Lawrence). Verrebbe quindi a spiegarsi la sensazione mistica che alcune persone provano quando si recano in cima alla Piramide del Sole, ma ovviamente anche in altri posti “sacri” da tempo immemorabile e che presentano le stesse caratteristiche sonore naturali.

 


Fig. 9 – La cima della Piramide del Sole vista dal lato del plateau posto ad est della stessa. Sul lato destro della cima sono ben visibili i ruderi della cittadella medievale

 

Non appare al contrario correlabile a questo alterato stato di coscienza la presenza di ultrasuoni precedentemente rilevati sulla cima della piramide, in quanto incostanti e troppo spesso in relazione alle variazioni meteorologiche e climatiche stagionali. Come da noi rilevato in precedenza, gli ultrasuoni sono presenti in un unico luogo sulla cima della Piramide del Sole ed essendo delle vibrazioni molto direzionali possono essere state colte sì da un orecchio giovane ed attento in passato, magari appoggiato al suolo (Takeda et al.), tanto da ricordare la voce di un dio racchiuso all’interno della piramide, ma senza altri effetti tangibili sulla psiche umana.

Paolo Debertolis – 9 maggio 2013

 

Di seguito un file originale raccolto in cima alla Piramide del Sole in questa occasione. E' da ascoltare SOLO e SOLTANTO se dotati di una cuffia stereo ad alta fedeltà con ampia gamma di basse frequenze, altrimenti non si può percepire nulla. Il file non è alterato, ma solo compresso in mp3 perche il file originale in WAV a 192KHz di campionatura ha più di 300 Mega. E' un file che dura circa 2 minuti e da ascoltare in silenzio. Oltre ai vari rumori d'ambiente, si possono distintamente sentire della vibrazioni bassisime che si possono confrontare con il rumore di un aeroplano che passa sopra di noi al minuto 1:26 e per il quale interrompiamo la registrazione.

Per scaricare il file (per uso solo personale e non distribuibile) cliccare qui.

 

 


 

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