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Valutazione dell’archeoacustica nel palazzo imperiale Felix Romuliana nell’Est Serbia

TAG: piramidi, Rtanj, piramide Rtanj, onde elettromagnetiche, ultrasuoni, infrasuoni, voce piramide, Felix Romuliana, Gamzigrad, Zaječar, SBRG, SB Research Group

Nel novembre 2013, grazie alla collaborazione instaurata tra il nostro gruppo di ricerca ed il Museo di Zaječar (Serbia), alcuni membri del SBRG si sono recati in prossimità del villaggio di Gamzigrad per uno studio dal punto di vista dell'archeoacustica del palazzo imperiale romano denominato Felix Romuliana.

Il palazzo Felix Romuliana fu costruito alla fine del III° d.C. da Gaio Galerio Valerio Massimo, imperatore della tetrarchia dal 305 al 311 d.C., nella Serbia del sud-est, un tempo parte dell'antica Dacia, tra le colline a pochi chilometri dalla città di Zaječar.

Il termine „Romuliana“ deriva dalla nome della madre dell'imperatore, Romula, che in esso dimorò fino alla fine della suoi giorni e, come sacerdotessa del culto di Cibele (la Grande Madre) in esso praticava i suoi riti, almeno da quanto riportato dallo storico romano contemporaneo Lattanzio.

 


Fig. 1 – La porta Est del palazzo imperiale Felix Romuliana

 


Fig. 2 – Alcune suggestive immagini dell’interno del palazzo imperiale Felix Romuliana

 

Straordinarie le rilevazioni di archeoacustica che abbiamo eseguito proprio nel tempio di Cibele posto all’interno del palazzo dove venivano eseguiti dei sacrifici da parte di Romula, che lì è vissuta costantemente, mentre raramente presente era l’imperatorio Gaio Galerio. Ogni luogo in quella sede sembra essere stato costruito con una funzione magica o rituale e per nulla per difesa militare.

Venivano sacrificati in pubblico giornalmente dei tori all’aperto, ma nella parte più nascosta del tempio anche qualcosa d’altro non in linea con la tradizione romana, comunque rispettosa della vita umana. Romula invece era devota agli Dei della Montagna che non erano gli dei romani tradizionali (Lattanzio) e il sangue scorreva a fiumi. Esiste perfino una sorta di canale nella parte più nascosta del tempio dove veniva fatto scorrere il sangue delle vittime. Durante i nostri studi abbiamo piazzato i nostri microfoni  all’interno del tempio ottenendo ottimi risultati. Queste vibrazioni potentissime derivanti dal movimento delle acque sotterranee avevano sicuramente un effetto diretto sulla psiche dei presenti, come un richiamo verso la Madre Terra.

Ma chi erano questi antichissimi dei del sottosuolo mai paghi di giovani vite sacrificate? La storia non sa descriverli, ma Lattanzio, storico del tempo, parla solo di riti misteriosi quanto nefasti da parte di Romula e dei suoi accoliti. Il posto è davvero suggestivo e, grazie all’ottima collaborazione con il locale museo e gli archeologi serbi di competenza, stiamo completando un ricerca approfondita su tutto il perimetro.

 


Fig. 3 – Il ricercatore Slobodan Mizdrak (al centro) durante un’intervista da parte della locale televisione all’interno del palazzo Felix Romuliana

 

Il palazzo è stato costruito molto probabilmente sopra un insediamento preistorico dove al di fuori è tuttora presente  un cerchio megalitico ed altri antichi insediamenti posti a nord del palazzo ed ancora giacenti sepolti. Ad un chilometro di distanza verso est vi è la collina di Magura dove è presente il tumulo di Romuliana e di Gaio Galerio a loro volta costruiti su una necropoli che risale al 3.500 a.C.

Anche questo luogo ha dimostrato di possedere dei fenomeni naturali notevoli che evidentemente rendono ragione della sacralità del luogo da millenni, pieno di energia vibratoria potentissima sintonizzata intorno ai 18-20Hz. Una vera e propria posta sull’infinito.

 


Fig. 4 – La collina di Magura dove sulla cima è possibile osservare gli immensi tumuli semisferici  di Romula e di suo figlio, l’imperatore Gaio Galerio

 

Fig. 5 – Il modello dei due tumuli di Romula e Gaio Galerio con i loro due mausolei posti ad est (Museo di Zaječar)

 

Fig. 6 – La maggior parte delle registrazioni sono state eseguite all'interno delle rovine del mausoleo di Galerio per evitare di raccogliere suoni spuri o essere turbate dal vento presente sulla collina di Magura

 

Fig. 7 – La ricerca di ultrasuoni all'interno del palazzo con il compressore sonoro Pettersson non ha dato altrettante suggestioni quanto le basse frequenze

 

E’ evidente che Romuliana, cultrice di una religione che affonda i suoi riti nella preistoria, ha avuto peso nella scelta di dove edificare il palazzo, non perché luogo dove era nato l’imperatore, come alcuni studiosi affermano senza alcuna prova, ma perché territorio “magico” sin dati tempi più antichi. E la straordinaria influenza di Romuliana su Gaio Galerio è ben conosciuta e testimoniata dagli storici contemporanei.

Il luogo pertanto si presta indubbiamente ad uno studio di archeoacustica che per ora ha confermato totalmente i rilievi fatti precedenteùmente nell’agosto del 2013, anche se con minore accuratezza di questa volta.

In effetti gran parte del palazzo di Galerio ha alcune particolarità che sembrano talvolta uscire dalla normale architettura romana e sembrano seguire piuttosto una linea esoterica antecedente alla cultura religiosa romana o in funzione di questa in chiave esoterica-magica.

Lo stesso tempio dedicato a Cibele vede nel lato nord-est tutto lo spazio, recintato, indipendente e riservato ai riti esoterici di Romula distorcere la normale forma a pianta quadrata del palazzo.

 


 

Fig. 8 – Sopra: ecco la visione dall’alto del palazzo con il Tempio di Cibele cerchiato in rosso. Sotto: la mappa del palazzo fa notare ancora di più la distorsione notevole nell’architettura del palazzo a pianta quadrata in prossimità del tempio e dello spazio privato recintato posto di fronte ad esso

 

In quella zona abbiamo riscontrato delle sonorità particolari che potrebbero spiegare perché è l’unico tempio all’interno del palazzo non orientato secondo l’asse est-ovest come la pianta del palazzo e come nella tradizione romana. Il palazzo è infatti sviluppato lungo l'unica via di comunicazione chiaramente espressa, il cosiddetto "decumanus", e sembra influenzata dalla conformazione del terreno, ma ciò non spiega il diverso orientamento del tempio di Cibele che non possiede delle dimensioni cospicue tali da richiedere un diverso posizionamento rispetto l'impianto generale del palazzo. Mentre il Tempio dedicato a Giove, di ben diverse dimensioni appare correttamente orientato secondo l'asse est-ovest.

 

Fig. 9 - Il decumanus possiede un perfetto orientamento lungo l'asse est-ovest

 

Cercando di riprodurre come gli aruspici (àuguri) facevano a percepire le anomalie geomagnetiche provenienti dal sottosuolo, abbiamo cercato di creare la stessa situazione, mediante l’uso di un “lituo”, bastone usato dai sensitivi dell’epoca come descritto dagli storici. Le verifiche fatte con l’aiuto di una radioestesista sembrano essere sovrapponibili ai dati strumentali ottenuti mediante l’uso di microfoni ultrasensibili. Ciò conferma la possibilità che gli àuguri responsabili dell’orientamento del tempio abbiano potuto percepire chiaramente le vibrazioni a bassa frequenza provenienti dal sottosuolo mediante i propri recettori vibratori che la natura ci ha inserito nella cute (recettori del Meissner) e che nelle persone sensitive appaiono particolarmente efficienti. Ma è comunque sufficiente appoggiare l'orecchio al suolo per percepire anche con l'udito tali vibrazioni (trasmissione ossea).

 


Fig. 10 – I recettori (corpuscoli) del Meissner, presenti nella cute, che sono in grado di percepire le basse frequenze che l’orecchio non è in grado di cogliere (immagine da Wikipedia)

 

In particolare vi è una variazione delle sonorità provenienti dal sottosuolo in linea con l’orientamento del tempio che non risulta orientato perfettamente verso est, ma  con un’ampia deviazione intorno ai 10%.

Siamo così andati a piazzare i microfoni nella fossa dei sacrifici nel tempio e qui c'è uno dei files sonori ottenuti (da ascoltare solo se forniti di cuffia ad alta fedeltà con ampia componente di bassi altrimenti non si può sentire nulla).

Questa struttura comprende, infatti, una fossa circondata da mattoni che è stata identificata in modo affidabile come una “fossa sanguinis”: lo spazio all'interno del quale gli adoratori di Cibele vivevano il rito della “Taurobolium”.

In esso il fedele si trovava al di sotto, mentre al di sopra c'era un sacerdote, in piedi su una griglia robusta dove veniva sacrificato un toro. L'adoratore sarebbe poi stato bagnato dal sangue del toro. Si credeva che questo era un rito di potenza straordinaria condotto in connessione con il culto imperiale. Ma qui vi è una distorsione, perché la fossa sanguinis è troppo piccola per farci accomodare un toro sopra, che veniva sacrificato piuttosto all’esterno. Veniva sacrificato qualcosa d'altro e di sicuro non era una gallina.

Il suono che proveniva dal sottosuolo compreso in una frequenza di 18-20Hz ha avuto sicuramente un diretto effetto sulla psiche dei presenti creando un clima di esaltazione, mentre erano immersi nel buio del ventre della Grande Madre presente all’interno della fossa sanguinis.

Niente di simile è stato ritrovato ugualmente in tutto il perimetro del palazzo. Solo qualche vibrazione non particolarmente potente nella zona degli ex-bagni pubblici, attribuibile alla fonte termale che evidentemente un tempo approvvigionava tale struttura.

 


Fig. 11 – Abbiamo esaminato diverse posizioni all’interno del perimetro del palazzo e perfino un laghetto al di fuori del perimetro senza trovare nulla di paragonabile a quanto ritrovato nel tempio di Cibele

 

Nell’immagine qui sotto quel che resta della fossa dei sacrifici sul fondo del tempio.

 


Fig. 12 – La “fossa sanguinis” del tempio di Cibele

 

Fig. 13 – Ecco il canale di scolo del sangue che, vista la portata, doveva essere molto abbondante

 

Che razza di dei erano quelli ai quali lei si ispirava? Che riti imponevano?

Non possiamo saperlo, ma qui sotto c’è il grafico dei suoni che si possono percepire all’interno della fossa dei sacrifici, tutte basse frequenze ed infrasuoni che sicuramente creavano un clima di esaltazione generale in un tempio la cui acustica doveva essere notevole o almeno a livello degli altri edifici ancora in piedi e che abbiamo esaminato.

Per una visione sintetica della differenza di vibrazioni che si possono percepire all’interno del tempio di Cibele o al suo esterno è utile dare un’occhiata al grafico delle registrazioni effettuate in questa sede.

 

Fig. 14 – Grafici delle registrazioni effettuate all’interno e nelle vicinanze del Tempio di Cibele. Sopra: è evidente il picco di basse frequenze ed infrasuoni presenti all’interno della “fossa sanguinis”. Sotto: ecco invece il grafico che è possibile rilevare al di fuori del tempio in vicinanza della pietra dove venivano sacrificati i tori

 

Come si vede, non c'è nessun picco al di fuori del tempio di Cibele, anche in prossimità della pietra dei sacrifici che è posta proprio al di fronte del tempio ad una distanza di una quindicina di metri. Il picco visibile alla fine della curva è solo un artefatto imposto dai microfoni non affidabili oltre i 60.000Hz.

Questa è la possibile motivazione per la quale il tempio è stato costruito proprio lì e con quel anomalo orientamento.

 


Fig. 15 – Ecco quel che resta oggi del tempio di Cibele, ormai c’è solo il basamento

 

Fig. 16 – Ed ecco la pietra all'esterno dove venivano giornalmente sacrificati i tori per il pubblico

 

Lo studio è già in fase avanzata e nei prossimi mesi darà luogo alle prime pubblicazioni ufficiali con i risultati preliminari in collaborazione tra il nostro gruppo di ricerca ed il Museo di  Zaječar.

 


Fig. 17 – Il direttore del Museo di Zaječar (di spalle), Bora Dimitrijević, mentre assiste alle nostre misurazioni

 

Un sincero ringraziamento per il direttore del Museo di Zaječar, Bora Dimitrijević, al quale estendiamo la nostra stima ed alle sue collaboratrici che ci hanno molto aiutato nelle nostre misurazioni, Maja Živić e Adrijana Maksimović.

Paolo Debertolis – 4 dicembre 2013

 

 


 

La ricerca di uno standard in archeoacustica da parte del SBRG

TAG: archeoacustica, archeo-acustica, archeologia, onde elettromagnetiche, ultrasuoni, infrasuoni, voce piramide, SBRG, SB Research Group

A metà di settembre 2013 i membri del gruppo di ricerca SBRG che si interessano di archeoacustica si sono ritrovati a Zagabria (Croazia) presso i laboratori della Demiurg D.O.O. per stilare un protocollo sull’archeoacustica (non tutti nel team si occupano di questa materia) e mettere a punto uno standard che sia valido per qualunque sito archeologico.

E’ importante definire uno standard a livello internazionale in modo che anche altri ricercatori possano applicare la stessa metodica rendendo ripetibile qualsiasi rilevazione da noi effettuata. 

Gran parte delle critiche costruttive ricevute in precedenza hanno messo in forse alcuni risultati ottenuti ponendo la possibilità che nei microfoni ultrasensibili potessero essere entrate delle onde radio che avessero contaminato ed inficiato le registrazioni. Questo è possibile perché i microfoni a condensatore sono sensibili alle onde radio, ma solo se molto potenti e poste nelle vicinanze.

Non ci si riferisce ai telefonini che devono rimanere rigorosamente spenti (con anche la batteria estratta, perché anche quando spenti danno regolarmente la posizione dell’utente con impulsi saltuari), ma soprattutto le onde radio provenienti da campi elettromagnetici terresti inconsueti che si originano dalla diffusione anomala del campo magnetico terrestre o originatesi dai movimenti tettonici della crosta terrestre.

Per evitare questo, uno dei fisici del nostro gruppo, il ricercatore Slobodan Mizdrak, ha costruito dei sensori elettromagnetici che possono essere utilizzati contemporaneamente ai microfoni sulle altre tracce dei registratori digitali che utilizziamo normalmente (che dispongono da sei ad otto canali o meglio da tre o quatto tracce stereo).

 

Fig. 1 - Ecco l’interfaccia digitale a otto tracce (MOTU 896mk3 digital interface fw 800) che utilizziamo per connettere i vari microfoni al computer

 

Abbiamo utilizzato durante questo test i microfoni in aria (Sennheiser) e quelli che è possibile introdurre in acqua (Hydrophones), i microfoni per gli ultrasuoni collegati ad un compander  (Pettersson D 1000X) che trasforma direttamente in suoni udibili gli ultrasuoni assieme a due sensori con diversa sensibilità per le onde elettromagnetiche. 

Finora avevamo utilizzato solo un analizzatore di spettro (mod. Spectran NF-3010 della tedesca AAronia AG) che ci segnalasse una fonte radio nelle vicinanze che potesse turbare le nostre registrazioni. Ora i campi magnetici nelle vicinanze, se presenti, possono essere registrati contemporaneamente alle vibrazioni sonore dando maggiore affidabilità ai nostri risultati.

Se è presente qualche onda radio nelle zone limitrofe che possa entrare nei microfoni il grafico sul computer che analizzerà le registrazioni lo segnalerà immediatamente.

 

Fig. 2 - Da questa immagine è possibile osservare sul monitor del computer le sei tracce (tre tracce stereo) ottenute con il registratore digitale. Nelle due poste in mezzo, che sono ricavate dai sensori elettromagnetici a diversa sensibilità, vediamo alcuni disturbi raccolti da uno dei sensori, mentre sulle altre tracce sono presenti i suoni registrati dai microfoni (operazione di verifica eseguita in laboratorio)

 

È stato eseguito anche un test sul territorio in zona Piljenice, Sisačko-Moslavačka (Croazia), posta a circa 100 chilometri da Zagabria, per ricavare le linee guida di base in archeoacustica. Questa zona totalmente immersa nella pianura è completamente priva di fenomeni elettromagnetici anomali è ed servita per ottenere un tracciato di base in assenza di anomalie acustiche o elettromagnetiche.

 

Fig. 3 – Per le rilevazioni di base in acqua, ossia dove poter immergere gli Hydrophones Aquaria, abbiamo utilizzato un laghetto posto sempre nella zona di Piljenice (foto I.Tomek)

 

 

Fig. 4 – Alcune immagini raccolte durante le registrazioni per verificare lo standard. Accanto al registratore digitale è presente il compander  Pettersson D 1000X

 

 

Fig. 5 – I nuovi sensori a diversa sensibilità (300Ω) costruiti nei laboratori della Demiurg (Zagabria) che trasformano gli impulsi elettromagnetici presenti nell’ambiente in impulsi elettrici utilizzabili dal registratore digitale

 

Una volta stabilito lo standard di base è pertanto possibile verificare se in un particolare sito archeologico è presente qualche fenomeno elettromagnetico o acustico, provocato o meno, che con sicurezza possa influenzare la psiche della persona che soggiorni in quel luogo. Ugualmente è possibile ora identificare immediatamente un fenomeno spurio, frutto dell’attività umana attuale, presente nello stesso luogo che possa inficiare le registrazioni eseguite nello stesso sito archeologico.

A questo scopo, e per paragone, sono state anche raccolte delle registrazioni in un ambiente industriale di Zagabria dove vi era un forte inquinamento elettromagnetico.

I nostri microfoni sono stati sottoposti in laboratorio anche a numerosi test di sensibilità a fenomeni elettromagnetici, mediante un generatore di onde radio, che hanno dimostrato la veramente scarsa sensibilità sia degli strumenti che dei cavi schermati utilizzati all'influenza di questi fenomeni. Questi test mettono definitivamente la parola fine ad ogni critica sollevata tempo addietro circa l’imprecisione del metodo e confermano ampiamente tutti i risultati pubblicati in precedenza dal nostro gruppo di ricerca.

La nuova procedura verrà utilizzata in tutte le prossime missioni di archeoacustica del SBRG e creerà uno standard ripetibile di riferimento per chiunque faccia ricerca in questo ambito.

Paolo Debertolis – 30 settembre 2013

 


 

Attrezzatura di base necessaria in archeoacustica

 

2 PC computers and one mac pro

MOTU 896mk3 digital interface fw 800

ProTools 9.0.6 editing software

BatSound 4.0 audio analyzing software

Audacity audio editing software

Praat phonetics analyze software

 

2 Sennheiser mkh 3020 condenser microphones (10-70.000Hz)

2 Aquarian N2a hydrophones (10-100.000Hz)

4 Electromagnetic ”Demiurg”- 300Ω sensors

1 Tascam (Teac group) DR-680, 6-track digital portable recorder at 192 kHz sampling rate, 24-bit

1 Pettersson D1000x ultrasound detector

2 Genelec active studio speakers

 

Audio and electromagnetic recording range 10Hz-96kHz. With Pettersson device 500Hz-305kHz audio recording range

 

Simultaneous recording analyze 8-tracks of 192kHz audio.

Feed 1: microphone

Feed 2: hydrophone

Feed 3: Electromagnetic sensor 1

Feed 4: Electromagnetic sensor 2

Feed 5: Pettersson frequency division algorithm

Feed 6: Pettersson heterodyne algorithm

Feed 7: Electromagnetic sensor 3

Feed 8: Electromagnetic sensor 4

 


 

 

 

 

 

Un nuovo sponsor per il gruppo SBRG dalla Finlandia


TAG: archeo-acustica, archeoacustica, onde elettromagnetiche, ultrasuoni, infrasuoni, voce piramide, SBRG, SB Research Group

Una buona notizia per le nostre ricerche in archeocustica è il sostegno come sponsor al nostro gruppo di ricerca del produttore finlandese di accessori professionali per l’acustica Genelec Oy di Iisalmi (Finlandia)

 

 

Fig. 1 - Le casse acustiche attive Genelec 8030A nel nostro laboratorio

 

Le loro casse acustiche attive totalmente in metallo (Genelec mod. 8030A) appena consegnate avranno come scopo l’ascolto e la monitorizzazione dei nostri file audio in studio.

 


Fig. 2 - Il tecnico del suono Heikki Savolainen al lavoro nei laboratori della Demiurg a Zagabria

 

Abbiamo già iniziato uno studio intensivo sul suono nei nostri laboratori della Demiurg a Zagabria e ringraziamo il nostro nuovo sponsor per il suo sostegno alla ricerca.

SBRG - 22 settembre 2013

 

 


 

Iniziata l’analisi del sito archeologico di Alatri dal punto di vista dell’archeo-acustica

Tag: archeoacustica, archeo-acustica, Alatri, mura poligonali, basse frequenze, infrasuoni

Su invito del ricercatore indipendente, Ornello Tofani, il gruppo di ricerca SBRG, tramite il prof. agg. Paolo Debertolis ha iniziato uno studio sull’archeo-acustica dell’acropoli di Alatri.

Sono state utilizzate per ora solo le sensibili attrezzature microfoniche in grado di cogliere eventuali vibrazioni sonore sia nel campo degli ultrasuoni che degli infrasuoni e delle basse frequenze.

I test sono stati eseguiti nell’arco di due giorni a metà di agosto 2013 in diversi punti dell’acropoli alle prime ore del mattino, per ridurre al minimo il disturbo sonoro creato dall’attività umana.

Tale struttura megalitica posta in provincia di Frosinone, i cui blocchi pentagonali delle mura presentano incastri perfetti senza l'uso di malta o altro legante, ricorda nella sua struttura le mura già viste nella straordinaria città peruviana di Cuzco, ha però dimostrato di possedere anche inconsuete capacità archeoacustiche.

 


 

 Fig. 1 - Le straordinarie mura a blocchi poligonali di Alatri (Frosinone)

 

Fig. 2 - La pietra dei dodici angoli in calle Hatun Rumiyuq a Cuzco (da Wikipedia)

 

 Fig. 3 - Una delle immense pietre dell'antico tempio posto al centro dell'acropoli e che ora fa parte del basamento della cattedrale dedicata a San Paolo e successivamente a  San Sisto I°. Non sembra essere molto di meno della sua equivalente a Cuzco perché presenta dieci angoli

 

 

Fig. 4 - La Porta Maggiore ad Alatri nella visione dall'esterno (sopra) e dall'interno (sotto). Si stima che l'architrave che sovrasta la porta abbia un peso di 27 tonnellate

 

È presente infatti una sonorità di fondo alle basse frequenze ed a volume ridotto in vari punti dell’acropoli. Questo tipo di vibrazioni meccaniche, provenienti dal sottosuolo, è possibile che siano originate da movimenti tettonici dei piani profondi sottostanti e potrebbero avere un cospicuo effetto diretto di rilassamento sull'organismo in base alle frequenze riscontrate in grado di interferire in senso positivo con l’attività cerebrale stessa.

Questa ultima affermazione va assunta con prudenza e va considerata ovviamente solo come risultato preliminare. Saranno pertanto necessarie ulteriori indagini, che verranno svolte a dicembre 2013 ed anche in passi successivi, per valutare se il ritmo stagionale e l’attività magnetica del sole siano in grado di modificare l’andamento di queste caratteristiche sonore presenti nell'acropoli.

 


Fig. 5 - Il grafico di analisi di uno dei file registrati ad Alatri. E' presente una cospicua componente di frequenze basse con un ampio picco intorno ai 34Hz. Saranno necessarie ulteriori analisi per verificare il comportamento nel tempo di questa emissione

 

 Fig. 6 - Un'immagine delle procedure di ascolto e registrazione effettuate nell'acropoli

 

Ricordo che tali frequenze sono state già trovate dal SBRG anche sulla collina di Visoćica (o Piramide del Sole) in Bosnia-Erzegovina, che possiede un notevole effetto su chi si reca in cima ad essa. Ma sorge a questo punto anche il dubbio che, come per la più nota Macchu Pichu nella valle dell'Urubamba in Perù, la costruzione originaria dell’acropoli abbia avuto una ragione principalmente di tipo rituale e solo successivamente sia stata adattata a scopi difensivi.

Paolo Debertolis – 26 agosto 2013

 


Ecco la "Voce di Alatri". La registrazione è stata effettuata alle 6 del mattino per ridurre al massimo i rumori dell'attività umana. Per ascoltarla bisogna usare una cuffia stereo ad alta fedeltà con ampia componente di bassi. Altrimenti è possibile non percepire nulla. Il suono è simile ad un bruciatore che continua a funzionare sotto la città, si sentono anche dei rumori naturali spuri dovuti all’ambiente. Il file è in formato mp3, per ascoltarlo cliccare qui.

 

 


 

Concluso l’esperimento sul Monte Rtanj in Serbia

TAG: piramidi, Rtanj, piramide Rtanj, onde elettromagnetiche, ultrasuoni, infrasuoni, voce piramide, SBRG, SB Research Group, Spirit Rtanj, Centro Studi Cosmologici Nikola Tesla, Demiurg, Zepter International Creative Group

Dopo più di una settimana di lavoro il team internazionale di scienziati ha concluso lo studio del fascio  energetico che fuoriesce dalla cima del monte e sulle frequenze reperibili nei siti limitrofi.

La risalita della vetta di Siljak (1565m.), punto più alto del gruppo montagnoso, è stata durissima per la necessità dell’uso di una grande quantità di strumenti per portare a termine l’esperimento. Sono stati utilizzati a questo scopo anche dei cavalli che hanno trasportato sulle loro selle il generatore autonomo per alimentare gli strumenti e il carburante per farlo funzionare.

 

 


 

Fig. 1 - La difficile risalita della cima di Siljak sul Monte Rtanj

 

 Fig. 2 - L'aiuto di quattro cavalli è stato assolutamente necessario per il trasposto delle attrezzature più pesanti (foto Zepter International Creative Group and Media Agent)

 

L’esperimento principale condotto dal ricercatore Slobodan Mizdrak, fisico croato che a suo tempo ha conseguito un’attenta preparazione in questo ambito in ambiente militare, ha bombardato il cuore del monte Rtanj con frequenze simili a quelle emesse naturalmente dalla montagna (onde radio VLF).

 


Fig. 2 - Il ricercatore Slobodan Mizdrak (foto Zepter International Creative Group and Media Agent)

 

La risposta non si è fatta attendere e la piramide ha prodotto come risposta un aumento dell’energia statica sulla sua cima agendo come un amplificatore del segnale e mettendo fortemente in crisi la strumentazione lasciata in cima alla vetta per vari giorni.

 

Fig. 3 - I ruderi della cappella posta in cima al monte

 

 Fig. 4 - Slobodan Mizdrak al lavoro nel mettere a punto l'attrezzatura posta accanto ai ruderi della cappella (foto Tatjana Sučec)

 

Oltre agli strumenti di registrazione l’esperimento è stato seguito in tempo reale al campo base dai ricercatori collegati via radio con la strumentazione posta sulla vetta del monte.

 


 

Fig. 5 - I migliori risultati per la raccolta di infrasuoni sulla cima di Siljak sono stati raccolti non sulla vetta dove era presente troppo vento, ma nei tunnel presenti poco sotto la cappella

 

 

Fig. 6 - Le straordinarie immagini aeree dei ricercatori al lavoro raccolte dal team Zepter International Creative Group and Media Agent (Olivera Miladinović e Sandra Vojvodić) per conto del National Geographic

 

Fig. 7 - Sulla destra il principale organizzatore dell'esperimento e del meeting scientifico, Saša Nađfeji (foto Zepter International Creative Group and Media Agent)

 

La dimensione dei dati raccolti è enorme ed occorreranno diversi mesi per l’analisi presso i tre istituti di ricerca che collaborano con questo esperimento (Istituto di Statistica di Zagabria, Istituto di Statistica di Belgrado e Istituto di Matematica Avanzata di Vienna).

 


Fig. 8 - Il campo base pieno di computer che tenevano costantemente sotto controllo ciò che stava accadendo sulla cima del monte Rtanj e che monitoravano il funzionamento dell'attrezzatura

 

Ugualmente interessanti i risultati conseguiti in altre sedi sacre limitrofe come nel tempio dedicato a Cybele all’interno del palazzo dell’imperatore romano Gaio Galerio, in prossimità della antica chiesetta di Vidovanska e nel sito di Svetilište, probabilmente risalente all’epoca neolitica.

 


Fig. 9 - La chiesetta posta accanto ai ruderi della più antica cappella nella località Vidovdanska, un luogo considerato sacro da sempre e pieno di leggende

 

 Fig. 10 - Nel palazzo di Gaio Galerio (Felix Romuliana) c'è il tempio dedicato a Cybele dove sono stati fatti i principali rilevamenti acustici

 

Anche per questi ultimi saranno necessari alcuni mesi per l’analisi di tutti i files sonori raccolti.

 


Fig. 11 - Tre dei quattro membri del SBRG che hanno partecipato all'esperimento in Serbia. Da sinistra: Slobodan Mizdrak, Paolo Debertolis, Heikki Savolainen (il quarto membro, Nina Earl, ha eseguito le fotografie)

 

Paolo Debertolis – 13 agosto 2013

 

 


 

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