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Ancora verifiche sulla “voce” della Piramide del Sole

TAG: piramidi Bosnia, piramidi bosniache, Civiltà Visoko, piramidi, archeologia, archeoacustica, ultrasuoni, SBRG, SB Research Group

 

 Introduzione - È difficile immaginarsi una missione più sfortunata di questa. Dopo esserci nuovamente riuniti a Trieste, sede della partenza, ed un viaggio di trasferimento con un clima incerto, al nostro primo giorno a Visoko abbiamo subito incontrato una tempesta di neve. Situazione che si è prolungata per tutta la nostra permanenza. E la neve dei Balcani è sempre abbondante.
Ciò ha reso molto difficile riuscire a registrare nuovamente la “voce” della piramide che esce dall’apice della Piramide del Sole. Dopo esser riusciti ad arrivare in cima nel pieno della tormenta e decisi comunque a tentare una nuova registrazione una sgradita sorpresa: la frequenza ultrasonica appariva molto più flebile, quasi stentorea.


Questa volta il gruppo di ricercatori volti a cercare di risolvere i misteri della Piramide era di cinque componenti: il capo spedizione, antropologo medico, Paolo Debertolis, l’assistente scientifica, Valeria Hocza e il nostro fotografo, Andrea Venturini.
Insieme al gruppo di tre membri del SB Research Group due studenti di medicina prossimi alla laurea, Vittoria Barbieri e Giovanni Chiriacò, che la prossima estate seguiranno gli esami fisici sui volontari che parteciperanno agli scavi per valutarne la funzionalità prima e dopo la permanenza all’interno dei tunnel di Ravne, e collaborando per valutare se esiste davvero una variazione dei parametri vitali in senso positivo dopo una lunga permanenza in vicinanza dei megaliti.

Per quest’ultima linea di ricerca stiamo ancora mettendo a punto un protocollo valido che possieda contemporaneamente delle caratteristiche di semplicità di esecuzione e affidabilità.

Purtroppo durante la nostra permanenza, le nostre attività hanno dovuto limitarsi alle zone coperte, come i tunnel di Ravne ed il tunnel KTK, quest’ultimo con ogni attività di scavo sospesa, nonostante il cospicuo interesse per la sua chiara funzione di rapido passaggio verso le piramidi.



Il gruppo di ricerca giunto da Trieste all’interno dei tunnel di Ravne, al centro la dott.ssa Sara Acconci, archeologa, da tempo sul posto



Ma persino nei tunnel di Ravne non c’è andata bene. Per un’iniziativa sbagliata da parte degli operai al lavoro, ossia il tentativo di allargare un tunnel oltre la normale conformazione ad ogiva per motivi di sicurezza, questi hanno provocato al contrario un piccolo crollo che ha precluso momentaneamente l’entrata alla nuova sezione dei tunnel. Tunnel esplorato proprio di recente fin dove possibile dall’archeologa Sara Acconci assieme ad un archeo-speleologo italiano, Marco.

Abbiamo pertanto dovuto concentrarci su un attento studio sui megaliti presenti nei tunnel diRavne ottenendo dei risultati piuttosto cospicui. Fin ora non è stato mai eseguito uno studio organico su questi manufatti, ma solo ricerche leggere e non coordinate tra loro. Chissà se davvero tutti i mali non vengono per nuocere. Pubblicheremo presto i risultati preliminari.

Ma ritornando alla nostra avventura di febbraio sulla Piramide del Sole, abbiamo convenuto che dopo esser scivolati sul ghiaccio con la nostra fuoristrada, patito un freddo intenso e acquisito vari lividi per le cadute sulla neve, la vita del ricercatore posto al di fuori del laboratorio è sicuramente molto più interessante che in compagnia dei topi da studio clinico o di fronte ad un microscopio.



Inizia la risalita con un tempo che volge sempre più al peggio (ma per i giorni successivi non è stato meglio). Manca ovviamente il nostro fotografo che ha eseguito questa e le successive immagini


Certo che in questo caso abbiamo anche rischiato di finire congelati.

 



Man mano che cercavamo di risalire aumentava il vento, lo strato nuvoloso e non cessava di nevicare


Ma non mancano anche le delusioni. In questo caso abbiamo cercato, nonostante la tormenta, di mantenere una certa rigorosità nella raccolta delle registrazioni, ma questa volta i risultati sono stati molto più modesti rispetto la volta precedente a gennaio.
Per queste ultime rilevazioni abbiamo cercato di seguire le indicazioni messe a punto dal nostro consulente per la strumentazione, ing. Battistoni. Ma era praticamente impossibile posizionare i “marker” per delimitare la zona di osservazione e scrivere con dovizia di particolari su un foglio costantemente bagnato




Questa è la situazione che ci si è presentata quando siamo giunti al vertice della piramide: la cittadella medievale immersa in una suggestiva, quanto sinistra nebbiosità



Abbiamo comunque cercato di raccogliere il suono dopo essersi assicurati che i cavi erano ben inseriti, vi fosse silenzio e assenza di rumori spuri, non esistessero fonti anomale di trasmissione (telefonini accesi), misurato il tempo ed il luogo della registrazione, usato tre diversi operatori posti nelle stesse condizioni di lavoro. Il tutto annotato sul registro compilato ad hoc.


 
Nei momenti nei quali la neve diminuiva cercavamo di raccogliere più dati possibili



Con rammarico abbiamo potuto constatato che pur ritrovandoci in condizioni climatiche avverse non meno di un mese fa questa volta la piramide non aveva voglia di cantare per noi e lanciasse solo tenui rumori simili al rumore di un treno lontano.



 
Abbiamo cercato di alternarci il più possibile come operatori per non influenzare i risultati della ricerca. Eccomi iniziare la raccolta dei dati seguito poi da Giovanni

 


Come interpretare questi risultati poco soddisfacenti?
Innanzitutto si può dire che il fenomeno non è costante nel tempo, ma varia in base a qualche parametro a noi sconosciuto, forse anche il clima, anche se era presente neve a gennaio ed era presente neve anche a febbraio.



 


Ecco Vittoria che ascolta la “voce” ed io che cerco altri punti di ascolto in un paesaggio incantato

 

In secondo luogo, vista l’incostanza dell’emissione di ultrasuoni, vi è la necessità di osservare il fenomeno per un periodo di tempo più lungo, senza correre il rischio di far congelare gli operatori e gli strumenti, con registrazioni ripetute, a diversa ora del giorno e in condizioni di presenza o assenza di vento che potrebbe caricare elettrostaticamente la piramide in maniera del tutto naturale.
Tutto ciò ci dice che non si può archiviare il fenomeno della frequenza ultrasonica emessa dalla piramide come un dato acquisito, ma come un qualche cosa in divenire.

 

Nonostante la nostra pervicacia ad un certo punto abbiamo dovuto battere in ritirata. Con la nebbia presente e senza vedere niente il rischio di mettere un piede in fallo e di farsi male era molto alto

 


Per fare questo, e realizzare uno studio scientifico serio, abbiamo pertanto deciso di ritornare sul posto a primavera con la stessa strumentazione, che ormai ha superato la fase del collaudo dimostrando una certa affidabilità di esercizio, e ripetere l’ascolto in diversi momenti del giorno in modo da creare una tabella che generi un andamento grafico del fenomeno, la sua eventuale ritmicità o incostanza.

In appendice bisogna far notare che abbiamo anche cercato di avventurarci sulla Sonda Deset (scavo di sondaggio n.10), posta sul lato Nord della piramide del Sole ad un’altitudine molto più bassa rispetto alla cima, e che a gennaio aveva rivelato una notevole attività nell’emissione di ultrasuoni, ma dopo aver superato la Sonda Ćeteri e Pet (scavo di sondaggio numero 4 e 5), risultate a  gennaio 2011 inattive, non abbiamo potuto raggiungerla per le condizioni climatiche molto dure incontrate e abbiamo dovuto ritirarci per non rischiare una polmonite da perfrigerazione.
Ma non abbiamo potuto fare a meno di notare che, forse per le caratteristiche del materiale di costituzione (conglomerato), la neve attecchiva con molta difficoltà sulla superficie della “Sonda Pet” (sondaggio n.5).

 

 

Abbiamo anche cercato di misurare l’emissione ultrasonica nei vari scavi di sondaggio della Piramide del Sole, ma il ghiaccio posto subito sotto la neve fresca impediva una risalita fino alla “Sonda Deset” che in precedenza si era dimostrata molto più interessante.


Abbiamo pertanto deciso che la nostra prossima missione sarà in aprile, con la speranza che in quel periodo il clima sia molto più clemente.

Paolo Debertolis, Valeria M. Hocza – 25 febbraio 2011


Bibliografia

Paolo Debertolis, Giorgio A. Battistoni, Valeria M. Hocza: “Abbiamo registrato la ‘voce’ della Piramide del Sole

 

Nota: le registrazioni originali della Voce della Piramide del Sole sono nel menù "Documenti", riservato agli utenti registrati.

 

Video dell'esperimento di gennaio 2011 e della successiva verifica di febbraio 2011, qui

 


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