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Purtroppo fallita la missione di sommozzatori sloveni nei tunnel di Ravne
TAG: piramidi Bosnia, piramidi bosniache, Civiltà di Visoko, piramidi, archeologia, manufatto, tunnel Ravne, SBRG, SB Research Group
Come abbiamo già detto in altri articoli, i tratti iniziali dei tunnel sono parzialmente allagati all’inizio del percorso, ma ad un certo punto dopo varie decine di metri, si vede risalire l’acqua fino al soffitto per la presenza di una pendenza negativa degli stessi. Se quindi all’inizio della nuova sezione dei tunnel si può procedere anche per un lungo tratto indossando stivali da pescatore con un’ampia guaina in gomma che protegga fino alle ascelle, più oltre non si va se non si è dotati di muta da sub e bombole.
Fig. 1 - Le bombole di ossigeno sono necessarie per proseguire quando il livello dell’acqua raggiunge il soffitto delle gallerie
Ed è quello che ha tentato di fare un team sloveno nell'occasione di girare un documentario sui tunnel di Ravne e le piramidi bosniache, ma che hanno trovato uno sbarramento a circa 20 metri dall’inizio dell’immersione con le bombole. Ciò spiega anche perché si è raccolta nel tunnel l’acqua filtrata dal terreno sovrastante, che non avendo più la possibilità di essere drenata dal fondo della galleria, ha iniziato a raccogliersi fino a riempire totalmente il lume dei tunnel.
Fig. 2 - Un’ultima sigaretta prima della discesa. A destra l’archeologa Sara Acconci
Uno stop a questo punto appare molto grave in quanto non è possibile rimuoverlo senza svuotare totalmente l’acqua dai tunnel allagati. Forse un crollo o forse un blocco voluto non può essere comunque rimosso da sommozzatori.
Fig. 3 - La vecchia tecnica del “Filo di Arianna” è particolarmente importante per non perdersi in un labirinto come quello di Ravne
Durante la discesa, per il cospicuo numero di persone che si è introdotto, l’eccessivo scuotimento del fluido ha portato all’intorbidamento dell’acqua creando grossi problemi di visibilità.
Fig. 4 - L’uso di telecamere e macchine fotografiche ad alta risoluzione è necessario per l’esplorazione
Per questo motivo la discesa ha richiesto più di 4 ore di attesa in ammollo tra un passaggio e l’altro e per attendere la schiaritura dell’acqua che ha reso necessario un movimento più lento possibile.
Fig. 5 - Ultimi preparativi prima della discesa
Fig. 6 - Il gruppo è ora al completo con tutte le attrezzature. Insieme ad esso la dott.ssa Acconci
Nelle precedenti discese, anche se senza bombole, si trattava sempre di due persone alla volta e ciò ha sempre permesso di effettuare una documentazione fotografica impeccabile che l’archeologa Acconci ha sempre effettuato con cura.
Fig. 7 - Ultime raccomandazioni una volta iniziata la discesa e ultima messa a punto dell’attrezzatura (immagini riprese dal video)
Fig. 8 - L’acqua comincia a farsi più alta via via che si procede in profondità (immagini riprese dal video)
Fig. 9 - Ad un certo punto chi è privo di muta e bombole deve tornare indietro (immagini riprese dal video)
Ma questa volta la pienezza di mezzi si è ritorta contro gli esploratori obbligandoli ad un dietrofront per motivi di sicurezza, una volta constatato il blocco del percorso. Se sotto acqua non si vede dove andare allora è meglio ritornare indietro. L’esplorazione si è pertanto prolungata sotto il pelo dell’acqua solo per 20 metri oltre il limite raggiunto in precedenza.
Fig. 10 - Purtroppo l’acqua intorbidendosi, come è ben evidente dalle foto rende pericolosa la prosecuzione al di sotto del pelo d’acqua (immagini riprese dal video)
Il freddo dell’acqua non è stato di certo d’aiuto. Sarebbero state necessarie delle tute stagne, come quelle che si usano nel Mare del Nord nelle ricerche sottomarine, ma qui nessuno del gruppo ne disponeva ed alla fine il freddo l’ha avuta vinta sulla volontà di conoscere e documentare e l’esplorazione si è conclusa.
Fig. 11 - Dai nostri volti traspare con evidenza la delusione del momento
Per noi poche, ma molto suggestive immagini della faccia nascosta dei tunnel di Ravne. Ma che aggiungono poco a quanto già documentato in precedenza dall’archeologa Acconci insieme all’archeo-speleologo italiano Marco.
Paolo Debertolis – 5 maggio 2011
Un ringraziamento alla Fondazione Bosniaca della Piramide del Sole ed in particolare a Semir Osmanagić per la concessione delle immagini dei tunnel di Ravne.